Nel fondo dell'Inferno
di Claudio
Dante e Virgilio dopo aver sentito le parole del conte Ugolino, loro sapevano che gli mancava solo una zona del Cocito, ma sapevano anche che sarebbe stata la peggiore. Virgilio avvertì Dante di armarsi di coraggio e proseguire per il lungo cammino verso LUCIFERO, i due poeti si addentrarono in una specie di galleria dove alle pareti non si vedeva nulla ma si sentivano solo le urla di Giuda Bruto e Cassio, andando avanti però la galleria era sempre più fredda fino congelarsi, Virgilio avvertì di nuovo Dante che erano quasi arrivati, a quel punto il cuore di Dante incominciò a battere fortissimo, il rumore delle urla era sempre più forte e il vento continuava ad essere freddo poi ad un tratto partì un urlo simile ad un ruggito, quel suono era inquietante però il poeta si fece coraggio e a passi molto lenti, uno dopo l’altro riuscì a vedere LUCIFERO che dall’angelo più bello divenne il più brutto. Quando venne scaraventato sulla terra gli si crearono tre facce, che rappresentavano il male in persona: una faccia era nera, l’altra gialla tendente sul bianco e l’ultima era rossa. Però la cosa che mise davvero paura a Dante erano le sue ali, che mentre masticava i traditori dei benefattori, si agitavano in modo da formare un lago ghiacciato dove LUCIFERO era incastrato per metà corpo, e Dante si immaginava come fosse il corpo intero. Ma per Virgilio la parte peggiore non era ancora arrivata, perché lui sapeva che per andare nel purgatorio dovevano aggrapparsisu LUCIFERO e salire sopra una piccola fessura. Dante appena sentì questa notizia si sentì morire dentro, e saper che da lì non ne sarebbe uscito vivo, allora Virgilio usò il linguaggio magnifico da poeta e lo convinse a passargli sopra. Per arrivare a LUCIFERO dovevano passare per il lago ghiacciato che lui si era creato, i due poeti si incamminarono quando a un certo punto LUCIFERO li vide e il ghiaccio si incomincio a rompere, in quella situazione i due poeti si misero a correre più veloce che potevano salirono sopra al corpo di LUCIFERO che però si riuscì a liberarsi dal ghiaccio e prima che i due poeti potessero entrare nella piccola fessura, LUCIFERO li prese e li mangiò in un solo boccone.
In realtà non andò veramente così, l’accaduto era solo l’immaginazione di Dante sentendo che si doveva aggrappare a LUCIFERO, perché loro quando entrarono nella piccola fessura rividero gli astri del cielo attraverso un foro nella crosta terrestre e per Dante quello era un segno di salvezza perché lui tra poco non sapeva che avrebbe incontrato Beatrice che l’avrebbe accompagnato nel PARADISO.
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